09/02/2020

Austerlitz
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La notte del primo giorno di Dicembre del 1805, uno dei più grandi geni militari che la Storia abbia mai conosciuto, si aggirava tranquillamente nei pressi della Cittadina di Austerlitz, attuale Repubblica Ceca.

Il giorno dopo avrebbe combattuto contro uno dei più grandi eserciti mai visti composto dalla coalizione dell’armata imperiale Russa ed Austriaca: 85.000 uomini contro la sua Grande Armée che ne contava almeno 15.000 in meno.

Eppure, sapeva di aver già vinto.

Lo sapeva da almeno 40 giorni, da Ottobre per la precisione, da quando a Trafalgar aveva imparato dal grande Horatio Nelson che la storia delle grandi sfide è fatta, oltreché dal coraggio e dalla bravura degli eserciti, anche da una rigorosa e meticolosa preparazione e, soprattutto dalla capacità di rischiare inducendo il nemico in trappola.

Napoleone, il 2 Dicembre 1805, rovescia il corso della Storia e crea un capolavoro tattico ribaltando tutte le strategie militari fino ad allora conosciute:

-          finge una ritirata e concede ai suoi avversari di posizionarsi nel miglior punto del Campo di Battaglia – l’altopiano del Pratzen – da dove poter dominare l’intero scenario di battaglia;

-          nasconde le sue riserve – la Guardia Imperiale – dietro la foresta che circonda il campo di battaglia;

-          smobilita il suo fianco destro e si fa attaccare con tutte le forze dagli avversari che, convinte di poter stravincere, abbandonano il Pratzen;

-          richiama le sue riserve e attacca i nemici alle spalle;

L’esito parla chiaro: i Francesi perdono 9.000 uomini, gli alleati c.ca 40.000. E’ uno dei più grandi successi della storia conquistato sovvertendo ogni logica, sapendo come gli avversari si sarebbero schierati e cosa bisognava fare per batterli.

Oltre 200 anni dopo, in uno scenario di sfida ben più allegro, si è consumata la sconfitta dell’Isola del Bosco e la seria ipoteca sulla Vittoria del Campionato da parte delle Aquile.

La strategia non è frutto del caso, è stata decisa anch’essa nel mese di Ottobre (corsi e ricorsi, come per Trafalgar), immediatamente dopo la vittoria per 5-2 nella partita d’andata. Lo schema è semplice:

-          L’Isola del Bosco ha una formazione “obbligata”, non metterà mail il suo numero 1 come numero 3.

-          Mr. Offredi diventa il numero 3 per consentirgli due vittorie facili ed assicurarci due punti

-          Tiger  Woods uno lo porta a casa sicuro, anche con un solo braccio (e siamo a 3, quindi già in vantaggio)

-          Il Doppio è una garanzia (la partita è finita)

Aggiungiamo che Meduri, per una notte, torna The Hammer e sfiora il miracolo contro il numero 1 avversario nella partita più bella.

Preparazione, determinazione, passione, energia, grinta: senza queste virtù non si vince e, probabilmente, neppure si affrontano le sfide quotidiane fuori dal tavolo di Ping Pong.

Grazie amici miei. Siamo ad un passo da una nuova impresa, adesso ci crediamo fino alla fine!

 

vincenzo